Propriamente motozappa e motocoltivatore non sono esattamente la stessa cosa. Si definisce in modo ampio con il termine motocoltivatore un speciale macchinario utilizzato in agricoltura per lavorare la terra, come per esempio una motozappa con carrello.
In questa categoria rientrano certamente anche le motozappe. La differenza tra un motocoltivatore e un trattore tradizionale è nel fatto di avere una limitata potenza e sopratutto che, in questo caso, l’operatore non vi siede sopra, ma lo spinge facendo perno su un manubrio o delle stegole.
Dunque è in un certo senso la variante basilare dei motocoltivatori. Essa si dedica alla fresatura del terreno, ovvero al sommovimento della terra per mezzo di zappette che sprofondano e sollevano le zolle, ammorbidendo il terreno e prepararlo alla coltivazione. Utile sia in giardino che nell’orto la motozappa con motore a scoppio è un validissimo aiuto e un’alternativa molto efficace al lavoro manuale.
Può a volte avere solide ruote pneumatiche, altre volte invece presentare delle piccole ruote per il trasferimento che sono poi rimovibili durante il lavoro. Di seguito presenteremo alcuni modelli che a nostro parere sono tra i migliori ad oggi sul mercato in modo da operarne un confronto fruttuoso per la vostra scelta.
Indice
Questa è la domanda che ci proponiamo di rispondere in questa pagine e negli altri spazi dedicati di questo sito.
Avremo modo di osservare quali sono gli elementi da tenere presenti per operare un valido confronto e scegliere l’attrezzo più adatto alle nostre esigenze.
Abbiamo scelto alcuni elementi di carattere macroscopico e strutturale come per esempio la larghezza della fresa e il peso del motocoltivatore.
Riteniamo infatti che queste misure esterne possano dare un’idea dell’ingombro di questo attrezzo, ma anche della sua potenzialità di lavoro rispetto all’area in cui verrà utilizzato.
In questa pagina ci occupiamo delle motozappe a scoppio, notoriamente più grandi e pesanti, ma anche più potenti rispetto a qualsiasi motozappa elettrica.
Visto che si tratta di un mezzo semi professionale le prestazioni sono elevate, anche se l’utilizzo richiede sempre un certo impegno da parte dell’operatore.
Tra i motocoltivatori che abbiamo selezionato ci sono solo motozappe a scoppio funzionanti a benzina verde. Tra quelli che abbiamo scelto non troviamo nessuna motozappa diesel.
I macchinari a scoppio rispetto a quelli elettrici sono anche di solito più costosi e più ingombranti.
Tuttavia, prima di orientarsi direttamente su una motozappa piccola, vale la pena osservare tutte le caratteristiche dei migliori motocoltivatori presenti sul mercato.
Dovendo scegliere il motocoltivatore migliore, forse è poi possibile una volta selezionato il modello desiderato andare a cercare una motozappa usata.
Tuttavia noi non conosciamo molto il mercato dei motocoltivatori usati e ci siamo riferiti per lo più a quanto di più nuovo e recente offre il mercato.
Per scegliere il prodotto migliore, anche nel caso della motozappa e del motocoltivatore, suggeriamo di valutare prima di tutto le proprie necessità ed esigenze.
Una volta chiare queste, la scelta sarà più semplice nel momento del confronto tra modello e modello.
Detto questo, bisogna certo pensare anche alla grandezza e all’ingombro, nonché all’ampiezza del terreno sul quale si dovrà lavorare.
Per quel che riguarda la potenza necessaria per il genere di lavori che vi appresterete a fare, valutate di ottenere qualche consiglio da esperti nella coltivazione.
In generale però a un motore più potente, almeno a rigor di logica, corrisponde un minor sforzo fisico. Pertanto, valutate di conseguenza.
Abbiamo dedicato alcune pagine di questo sito a gli accessori per motocoltivatore e per motozappa.
In alcuni casi è riduttivo definire questi attrezzi semplicemente degli accessori, dato che molto spesso dispongono essi stessi di dispositivi meccanici piuttosto complessi.
Ci riferiamo per esempio al caso della vangatrice oppure della trincia per motocoltivatore.
In altri casi troviamo attrezzi che hanno il compito di coadiuvare e completare il lavoro della motozappa.
Infatti, troviamo le zappette, le quali sono degli uncini di metallo posti sulla fresa, le ruote della motozappa, l’assolcatore e l’aratro.
Parlare di questi attrezzi è molto importante, soprattutto per chi tra gli utenti è alla ricerca di singoli pezzi, o cerca dei ricambi, ritenendosi magari più propenso a esplorare le offerte del mercato dell’usato.
Tantissime sono le offerte di motozappe usate e forse un motocoltivatore usato potrebbe rappresentare un vero affare.
Tuttavia, come detto sopra, qui ci proponiamo di dare uno sguardo sul nuovo, in modo da offrire dei suggerimenti per operare una buona e proficua comparazione tra i prodotti sul mercato oggi.
Parlando di accessori, immediatamente si pensa anche a costi aggiuntivi.
In queste pagine daremo un’idea anche dei costi. Basti però osservare che tra tutte le motozappe prezzi univoci non ci sono.
L’offerta varia molto a seconda del modello. Così per ogni motocoltivatore prezzi buoni si possono trovare senza doversi per forza orientare nella ricerca di motocoltivatori usati per i quali l’usura può essere un problema.
Quando si acquista una motozappa si deve sapere che è possibile abbinare a questa anche l’aratro.
Nel caso di questo accessorio, ci troviamo di fronte a qualcosa di molto più di un assolcatore.
Infatti l’aratro non solo realizza solchi profondi , ma muove le zolle dal profondo.
Nell’ultimo decennio si è anche affacciato sul mercato un modello di aratro di tipo rotativo.
Sempre posto a livello posteriore, l’aratro agisce sul terreno al passaggio del motocoltivatore.
L’apparato fresante integrato della nostra motozappa prepara il terreno ammorbidendolo a una prima passata.
Immediatamente l’aratro scava e muove in profondità la terra rivoltandone le zolle.
Il terreno è pronto a ricevere i semi. Ideale per la coltivazione del grano, dovendo realizzare solchi di vario genere sul terreno per renderlo pronto a ricevere i semi sparsi non in un filare, ma in generale su tutta la superficie.
Molto utile, l’aratro per motozappa è un accessorio indispensabile per chi deve seminare e coltivare.
Questo elemento può trasformare una semplice motozappa in un coltivatore professionale.
Uno degli attrezzi per motocoltivatori più rivoluzionari dell’ultimo decennio è l’aratro rotativo posteriore.
L’aratro rotativo per motocoltivatore dimezza le tempistiche di aratura e fresatura integrando le due operazioni, così che con un solo passaggio il terreno è già pronto per la semina.
Questo attrezzo può essere impiegato efficacemente anche su terreni particolarmente erbosi permettendone l’interramento, senza rischi di blocco del macchinario.
Con più passate dell’aratro è possibile ricavare sul terreno anche dei veri e propri fossi.
Per quel che riguarda l’installazione, l’aratro viene applicato alla flangiatura della presa di forza dei motocoltivatori, a patto che siano abbastanza potenti (sugli 8 Hp), come una fresa tradizionale, senza l’ausilio di carrelli di guida o di regolazione.
Generalmente, l’aratro dà il meglio di sé su terreni di media consistenza e bisogna porre attenzione a evitare situazioni in cui sia possibile incontrare sassi di grandi dimensioni.
Grazie al fatto di essere applicato alla propria motozappa, che normalmente ha la caratteristica di essere un macchinario abbastanza agile per muoversi negli orti, l’operatore può guidare il lavoro con grande facilità, preparando il terreno per la successiva semina.
Pur non avendo a disposizione un macchinario professionale, ma la massimo semi professionale come una motozappa, applicando a quest’ultima un aratro come accessorio aggiuntivo, si può con tranquillità lavorare il terreno ottenendo ottimo risultati.
Inoltre, se la motozappa è in azione, il suo apparato fresante riesce a rompere in modo omogeneo lo strato superficiale del terreno in modo che al passaggio dell’aratro, posizionato sul lato posteriore, esso riesca a essere dissodato senza problemi.
L’aratro riesce a incidere la terra, sovvertendo le zolle, molto di più di un assolcatore, il quale ha la funzione di modellare il campo in solchi per predisporre i semi in filari.
L’aratro permette di fare respirare il campo e lasciarlo a riposo. Molto più di quello che può fare la semplice fresa di una motozappa, per quanto potente, l’aratro si rivela un accessorio indispensabile, da applicare alla bisogna.
Parlando di motocoltivatori, si deve tenere presente della possibilità di aggiungervi degli accessori per rendere il macchinario più completo e performante.
Tra questi accessori c’è senza dubbio, l’assolcatore, il quale ha tra questi una posizione privilegiata.
Utilissimo per la coltivazione, prepara debitamente il terreno per ricevere le sementi.
Come dice la parola stessa, l’assolcatore è l’attrezzo specifico per la creazione di un solco nel terreno precedentemente lavorato, per aprire piccoli fossi di scolo o per rincalzare colture in filari.
L’assolcatore è solitamente disponibile in versione registrabile o registrabile retrofresa.
L’assolcatore ad ali registrabili è costituito da un corpo frontale a forma di “V” che penetra nel terreno provocandone una prima rottura.
Questo tipo di assolcatore è molto efficace. Ad esso sono incernierati due versoi ad apertura regolabile, i quali fanno scivolare il terreno lateralmente e in questo modo creano il solco nel terreno.
Questo tipo di assolcatore viene definito retrofresa per il fatto di essere posizionato direttamente dietro la fresa del motocoltivatore
L’assolcatore non è un’alternativa alla fresa già integrata nel motocoltivatore.
Esso anzi lavora insieme con la stessa creando il solco di semina.
L’assolcatore dunque solitamente posto sul retro del gruppo frese risulta efficace per lavorare il terreno in modo deciso ed aprire un solco utile per tutte quelle coltivazioni che necessitano di una semina di tipo “speciale” come, per esempio, le patate.
Infatti, le patate necessitano di una preparazione del terreno chiamata assolcatura. Con l’assolcatura del terreno si prepara il terreno a ospitare il seme.
Una cosa molto importante da segnalare è l’importanza di un assolcatore regolabile.
Un altro fattore molto significativo per fare in modo che la semina vada a buon fine è la profondità del solco.
Infatti se la semina è troppo profonda o troppo poco la patata non crescerà in modo ottimale. Quindi intuiamo bene che dall’assolcatore dipende molto.
Esso agisce in cooperazione con la fresa del motocoltivatore e, nel migliore dei casi, può essere regolato così da garantire le condizioni ideali per la semina, la quali variano da ortaggio a ortaggio.
Ci sono utenti con particolari abilità che sono in grado di costruire da sé degli assolcatori, imitando per lo più quelli già esistenti e adattandoli al proprio motocoltivatore.
Questa soluzione, per quanto appassionante, potrebbe non essere la più conveniente. Innanzitutto bisogna trovare i materiali, meglio se di acciaio e procedere nella saldatura.
Questo implica una certa abilità e disponibilità di strumenti. L’acquisto di un assolcatore di serie potrebbe sembrare più costoso, ma proprio per queste suddette ragioni, non lo è alla fine.
Inoltre trovare un assolcatore nuovo e ancor meglio di serie rispetto alla marca e al modello del nostro motocoltivatore ci permette di ottenere il massimo da questo accessorio, anche evitando di incappare in un acquisto inutile o quanto meno poco soddisfacente rispetto alle nostre aspettative iniziali.
L’assolcatore fai da te dà comunque una grande soddisfazione, anche se riprodurne uno con i versoi regolabili, per esempio, potrebbe essere complicato.
Tra i pezzi di ricambio per macchinari agricoli quali le motozappe troviamo le zappette. Si tratta di piccole zappe, appunto, le quali vanno a costituire la fresa.
Disposte su un asse rotante, la posizione e direzione in cui sono fissate determina il loro lavoro durante la rotazione.
Sono costituite in acciaio con una curvatura che le fa lavorare come artigli e uncini che scavano e forano la terra, rivoltando le zolle in superficie, di modo da rendere il terreno più morbido alla lavorazione agricola.
Zappette per motozappa ce ne sono di diverso tipo e di varie misure. Più o meno la forma di una zappetta è sempre la stessa, ma le dimensioni possono essere diverse.
La scelta relativa alle zappette migliori dipende dunque dalla modello di partenza della nostra motozappa.
Alla domanda se si possano costruire delle zappette fai da te, si può rispondere che si devono avere le competenze di un fabbro, o rivolgersi direttamente a uno, ma forse il costo potrebbe essere maggiore rispetto all’acquisto di un pezzo di ricambio nuovo di fabbrica, anche se non necessariamente di serie rispetto al marchio della nostra zappatrice.
Bisogna tenere presente che le zappette di una motozappa costituiscono l’elemento maggiormente esposto all’usura in una motozappa.
Possedendo una motozappa da anni, bisogna mettersi l’anima in pace e accettare che le zappette a un certo punto devono essere cambiate.
Sul mercato le grosse aziende produttrici di motozappa offrono ovviamente una scelta per il ricambio.
Nel caso delle zappette non è difficile, perché non essendo un elemento responsabile della meccanica, non c’è la necessità di dover rispettare un modello e un certo numero di serie.
Nel caso della sostituzione delle zappette, di solito vendute anche in set, l’utente si può letteralmente sbizzarrire nello scegliere quelle che secondo lui potrebbero migliorare le prestazioni fresanti della propria motozappa.
Ovviamente anche il mercato dell’usato vede la presenza di zappette in offerta.
Tuttavia dubitiamo sia una scelta saggia orientarsi all’acquisto di un pezzo di ricambio usato, quando si debba procedere alla sostituzione del pezzo originale per motivi di usura.
Anche quando la motozappa è nuova a volte bisogna procedere la montaggio delle zappette, quindi si suppone che l’utente sia già abbastanza pratico in questa operazione.
In ogni caso basta come sempre seguire le istruzioni fornite all’acquisto del prodotto. Se invece stiamo parlando di una sostituzione il procedimento non sembra molto dissimile.
Innanzitutto si deve procedere pulendo i manicotti delle frese e l’albero porta-frese, avendo cura di spalmare una piccola quantità di grasso per facilitare il montaggio e la futura rimozione delle frese.
Bisogna poi procedere infilando il manicotto delle frese all’albero della motozappa, tenendo presente che sempre la parte tagliente delle zappette deve essere rivolta verso la parte anteriore della motozappa e che i fori praticati sui mozzi delle frese devono corrispondere con i fori dell’albero della motozappa.
Dopodiché si devono bloccare le frese sull’albero della motozappa mediante viti e dati e montare le protezioni laterali della fresa già presenti.
Per completare un motocoltivatore della funzione di falciatrice è possibile assemblare al corpo principale del macchinario una speciale barra adibita a questa funzione.
Le barre falcianti sono disponibili sul mercato in molteplici larghezze e con apparati di taglio dalle caratteristiche più diverse in modo da ottenere sempre il miglior risultato in base alle diverse tipologie di erba da tagliare.
A seconda dunque anche del tipo di prato, o meglio, della sua omogeneità o meno, bisognerà dunque scegliere la barra falciatrice più adeguata.
Ad ogni modo, unendo al nostro motocoltivatore la barra falciatrice in corrispondenza della sua parte anteriore, potremo ottenere un macchinario falciante abbastanza potente.
In questo articolo guardiamo insieme i diversi tipi di barra falciante che, in linea di massima, si può trovare sul mercato.
Seguendo in generale una loro descrizione sommaria potrete farvi una vaga idea di quale barra falciatrice si confa meglio a che cosa.
La barra falciante diventa assai utile abbinandola al proprio motocoltivatore, anche stando sulla tradizionale a denti semifitti non si sbaglia mai.
Iniziamo con un tipo di barra falciatrice altamente avanzata, ovvero il tipo a laser. Esso consiste in un sistema premilama laser tradizionali oppure elastici autoregistranti, con denti semifitti o a doppio movimento alternativo .
Si tratta normalmente di barre anti intasamento consigliabili per erbe molto resistenti e sottili, tipiche delle zone alpeggianti, per esempio.
Con le barre falcianti a laser si ottiene un taglio molto preciso. Esse si impiegano bene su tutti i tipi di terreno dove non è necessaria la formazione dell’andana, ovvero lo spazio libero tra un filare e l’altro.
Queste barre possono di media avere una larghezza falciante tra gli 80 cm fino a raggiungere quasi il metro e mezzo.
Nel caso di barre falciatrici con premilama elastici autoregistranti troviamo delle caratteristiche aggiuntive, come per esempio la capacità di mantenere costantemente regolata la forza che tiene a contatto lama e pettine, senza alcuna registrazione manuale da parte dell’operatore, il quale si limita solo ad azionare il tutto.
Queste barre, disponibili di soliti con una larghezza media di lavoro tra il metro e il metro e mezzo massimo, possiedono i classici denti appuntiti con linguetta superiore che funge da appoggio allo stelo da tagliare.
Consigliate per sfalci in erbe consistenti e da fienagione con formazione dell’andana grazie alla presenza dei due convogliatori.
Il loro impiego è adatto su terreni dove si desidera creare l’andana. Esistono inoltre barre falcianti dal doppio movimento, in cui possiamo notare che lama e pettine si muovono in maniera opposta.
Esse sono molto adatte in ogni condizione di impiego: infatti non si intasano mai e si possono impiegare a velocità sostenute, mantenendo costante la qualità del taglio.
Alcune barre falcianti possono raggiungere addirittura i due metri di larghezza di lavoro.
Si tratta di barre con doppio movimento alternativo, e anche del suddetto laser e premilama elastici autoregistranti. Queste due tecnologie combinate, sono il massimo che si può trovare sul mercato.
Un attrezzo accessorio utilissimo per la raccolta delle patate è appunto lo scavapatate, applicabile sul lato posteriore del motocoltivatore.
Esercitando la spinta giusta nel condurre il nostro motocoltivatore, lo scavapatate riesce ad affondare nella terra la misura necessaria per riuscire a far saltar su tutte le patate cresciute sotto terra.
Lo scavapatate per motocoltivatore ha la funzione di estrarre le patate dal terreno senza danneggiarle, depositandole sulla terra.
La patata è un tubero, come ben si sa, e per crescere necessita di un terreno leggero ben drenato e fertile, adeguatamente vangato durante i mesi che precedono l’interramento lungo filari distanziati di circa 80 cm, per garantire poi il lavoro ottimale dello scavapatate.
Senza dover proceder come facevano i nostri nonni con la zappa e ore a tenere sotto sforzo la schiena, grazie a questo accessorio scoprire le patate da terra è senza dubbio un operazione veloce.
Se si possiede un bell’appezzamento coltivato a patate, lo scavapatate si rivela un aiuto indispensabile.
Ovviamente di metallo, la sua conformazione è a V in modo da creare un solco nel terreno.
Tuttavia, a differenza di un semplice assolcatore, lo scavapatate è concepito in modo da direzionare poi le patate a saltare su fuori in superficie, attraverso spesso l’ausilio di una raggiera metallica integrata.
Lo scavapatate ha solitamente uno scarico posteriore ed è apposto in modo tale sul motocoltivatore in modo da essere semi trainato.
Di fatto ogni scavapatate è potenzialmente applicabile su vari modelli di motocoltivatori muniti di presa di forza (PTO). Solitamente lo scavapatate è composto da un vomero escavatore vibrante.
In certi modelli esso è regolabile per la profondità di scavo. Negli scavapatate migliori la vibrazione aiuta a convogliare le patate e il terreno in griglia a setaccio vibrante, la quale vibrando anch’essa, separa le patate dal terreno depositandole a terra in modo da rendere poi più rapido anche il recupero.
La vibrazione in questi modelli di scavapatate può essere elevata, per questo essi possiedono a volte anche delle boccole di gomma che ammortizzano il movimento vibrante e consentono una stabilità della macchina stessa durante il lavoro.
Vedere uno scavapatate all’opera è una cosa entusiasmante. La terra viene discostata e le patate saltano su allegramente pronte per essere raccolte.
Certo, infatti, poi bisogna passare a raccogliere, ma il processo dello scavapatate è davvero molto veloce e dà molta soddisfazione.
Solitamente uno scavapatate accessorio di un moticoltivatore ha ridotte dimensioni. Per questa ragione questo strumento si adatta bene per l’utilizzo in piccoli appezzamenti di terreno.
Variando la pressione, nel caso del motocoltivatore che siamo noi stessi a trainare, lo scavapatate non ha problemi sia sui terreni pianeggianti che su quelli collinari.
Molto utile per lo scavo delle patate novelle, la raccolta di questo tubero non sarà mai stato più veloce. Addio dunque, zappa, e ore di duro lavoro cercando di sterrare le patate.
Attaccare uno scavapatate al proprio motocoltivatore è la soluzione migliore per ottenere molto di più, in poco tempo e con il minimo della fatica.
La trincia è un accessorio che, se applicato al motocoltivatore, può davvero trasformare quest’ultimo in un macchinario per il giardinaggio davvero completo, senza che l’utente debba usare altri attrezzi, in questo caso per tagliare l’erba.
Ovviamente più potente, anche se forse meno accurato, di un tagliaerba, un motocoltivatore con trincia si rivela davvero utile per tenere in ordine prati di grandi dimensioni e dall’erba alta.
Lasciando l’erba tagliata depositata sul terreno, essa resta al sole e si secca diventando fieno.
Oppure la trincia è in grado di polverizzare l’erba in piccolissimi frammenti. La trincia in un motocoltivatore è un accessorio davvero utile.
Vediamo qui di seguito come si presenta e dunque le caratteristiche principali di questo accessorio. Vedremo se e come le aziende principali che producono macchinari per la lavorazione agricola offrono la trincia come pezzo di ricambio a parte o accessorio aggiuntivo.
Inoltre dare un piccola idea sul mercato dell’usato relativo alla trincia in quanto pezzo acquistabile indipendentemente dal motocoltivatore.
La trincia ideale è quella che si può con facilità attaccare a un coltivatore almeno intorno gli 8 hp di potenza.
Normalmente essa si presenta con due ruotini così da agevolare il trasferimento e il trascinamento dietro il motocoltivatore. Infatti viene molto spesso posta sul lato posteriore, anche se non necessariamente.
Ciò dipende certo anche dal modello originale del nostro motocoltivatore. La trincia appare con la sua scocca di metallo, dentro la quale però presenta coltelli, spesso anche doppi e in acciaio, i quali riescono a funzionare come veri e propri trinciatutto.
In generale la trincia è da considerarsi più che un semplice accessorio.
Essa può diventare una delle parti integranti del motocoltiavatore. Solitamente le trince hanno una larghezza di lavoro variabile, ma in generale di media equivalenti o superiori ai trattorini tagliaerba, ovvero tra i 60 cm e gli 80 cm almeno di media.
La tricia da attaccare al motocoltivatore ha una scocca metallica che ha la caratteristica di funzionare anche come deflettore dell’erba tagliata, così che i frammenti del tranciamento vengono direzionati sul terreno senza essere sparsi in giro.
Trattandosi di un accessorio di qualità superiore, con un dispositivo di taglio a volte anche piuttosto complesso, la trincia rappresenta come una macchinario a sé.
Dunque, anche se di fatto viene attaccata al motocoltivatore, l’acquisto di una trincia deve essere considerato come un investimento vero e proprio.
I prezzi di una trincia per motocoltivatore possono difatti superare anche i mille euro e partire comunque da un minimo di settecento euro circa.
Stiamo parlando di prodotti e marchi di qualità, e ci stiamo riferendo al mercato del nuovo.
Orientarsi verso il mercato dell’usato, il quale è sempre molto vaso e variegato in questo settore di macchinari sia per il giardinaggio che per l’agricoltura, permette forse di incontrare qualche offerta vantaggiosa, sicuramente a un prezzo inferiore rispetto ai prodotti nuovi.
Tuttavia, come sempre, bisogna prestare molta attenzione quando si acquista una trincia usata, dando particolare attenzione all’usura delle lame.
Un attrezzo molto utile da associare al proprio motocoltivatore è senza dubbio la vangatrice.
Questo accessorio rende il motocoltivatore pronto alla preparazione dell’orto in modo rapido ed efficace.
Bisogna fare attenzione sul tipo di attacco disponibile sul proprio motocoltivatore e procedere di conseguenza nell’adattamento e istallazione di questo elemento, posto normalmente nella parte posteriore del macchinario.
Una vangatrice per motocoltivatore consente di preparare al meglio il terreno per la coltivazione anche tra i filari di piante di vario di genere, per la semina oppure per una ripulitura generale.
Quando è in azione, la vangatrice non fa che smuovere al suo passaggio il terreno rompendolo con le sue punte normalmente di acciaio.
La sua azione normalmente riesce a interessare fino a una ventina di centimetri di profondità. Si spinge il motocoltivatore, mentre la vangatrice è in funzione.
Visto che l’operatore è dietro, la vangatrice per motocoltivatore ideale è quella disponibile con la scocca in metallo che fa anche da deflettore della terra sollevata, la quale in questo caso viene direzionata verso il basso.
Sul mercato si possono dunque trovare diversi tipi di vangatrice per motocoltivatore. Le differenze sono legate ai diversi tipo di attacco, ma anche alla differenza macroscopica che abbiamo appena nominato, ovvero la presenza o meno di una scocca metallica a copertura della vangatrice.
In ogni caso i modelli in commercio sono tantissimo, di modo da poter accontentare le esigenze del maggior numero di utenti possibile da parte delle maggiori ditte produttrici.
Tuttavia la scelta del modello di vangatrice più adatto dipende dal motocoltivatore che si possiede.
Trattandosi comunque quest’ultimo di un macchinario per un uso semi professionale ma domestico, per appezzamenti di medie e piccole dimensioni, anche la vangatrice da apporvi è generalmente di dimensioni ridotte, diciamo di una larghezza media di mezzo metro.
Per quel che riguarda i prezzi invece la media dei modelli in commercio può aggirarsi anche intorno ai mille euro, fino anche a superare questa cifra per modelli più elaborati e di più grandi dimensioni.
In conclusione la vangatrice è un attrezzo che trasforma il motocoltivatore in una macchina completa.
Essa si collega al motore del macchinario, e a seconda del modello può anche essere impostata a diverse velocità a seconda delle esigenze.
Una volta attaccata la vangatrice al proprio motocoltivatore, si procede nel lavoro. Innanzitutto bisogna predisporre il terreno prima di entrare in azione, in particolare rimuovendo le piante infestanti più grandi e poi si procede con la vangatrice spingendo il motocoltivatore.
La spinta in realtà è un modo per direzionare, perché normalmente il motocoltivatore è semovente e dunque procede da solo.
In ogni caso è bene sempre per l’operatore fare forza con le braccia posizionate sulle stegole per mantenere la vangatrice costantemente affondata nel terreno alla profondità. In tal modo il lavoro risulta uniforme su ogni punto del terreno in cui si è passati con il motocoltivatore.
Alcuni consigliano di passare uno strato di concime prima del passaggio con la vangatrice.
Qui di seguito presentiamo alcuni modelli da noi selezionati tra i motocoltivatori e le motozappe migliori.
Essi rappresentano solo un esempio di quanto più innovativo è presente ora sul mercato. Bisogna tenere presente però che l’offerta è molto ampia, con centinaia di modelli che si adattano alle più diverse esigenze degli utenti.
In questi modelli troviamo rappresentate alcune tra le marche migliori e più specializzate nella produzione e distribuzione di questo genere di prodotto in Italia e nel mondo.
Essi sono tutti estremamente validi, ma ciascuno di essi ha almeno un dettaglio che lo distingue dall’altro. Quindi vi invitiamo a considerare ogni aspetto per poter fare la scelta migliore per le vostre esigenze.
Sempre nell’intento di dare una descrizione generale, elenchiamo qui di seguito le componenti strutturali che costituiscono il nostro prodotto qui descritto.
Queste che abbiamo elencato brevemente sono le componenti fondamentali . In altre pagine del sito, dove trattiamo modello per modello, è possibile incontrare numerosi altri dettagli che fanno la specificità di un motocoltivatore.
Parlando di accessori per le motozappe non possiamo non includere le ruote. Esse si rivelano essenziali per il trasferimento della motozappa dal luogo in qui è riposta al punto di inizio del lavoro.
Questo accessorio diventa tanto più fondamentale quanto aumenta il peso della motozappa. Per questa ragione dobbiamo pensare qui maggiormente alle motozappe a scoppio, le quali generalmente sono anche quelle più pesanti e con più grandi dimensioni.
Innanzitutto bisogna considerare se le ruote debbano restare applicate tutto il tempo alla motozappa o invece siano da togliere nel momento della lavorazione. Questa differenza determina anche la costituzione delle ruote stesse.
Nel primo caso, di solito parliamo di due grosse ruote pneumatiche, robuste ma non troppo pesanti, capaci di sostenere l’intera struttura della macchina zappatrice.
Nel secondo caso invece ci si riferisce solitamente a un ruotino posto sul lato anteriore della motozappa, sul quale fare perno durante il trasferimento della motozappa sul luogo di lavorazione.
Molto spesso si possono trovare annunci relativi alle singole ruote per motozappa o motocoltivatore. Questi annunci riguardano sia ruote pneumatiche e che ruotini in ferro.
Logicamente, come per ogni altri accessorio, bisogna rendersi conto della struttura centrale. Chi volesse operare una miglioria su una motozappa preesistente deve ovviamente tenere conto della compatibilità dei pezzi.
Se si dovesse inoltre scegliere se sia meglio una coppia di ruote pneumatiche o in ferro, qui bisogna considerare una differenza fondamentale e anche in questo caso dipende dalla motozappa stessa.
Certamente le ruote pneumatiche sono robuste e più leggere, e si fanno meno sentire al passaggio sul terreno. Esse hanno una grande aderenza, senza lasciare solchi.
Esse hanno la funzione di trasportare e sostenere l’intera motozappa. Le ruote in ferro, invece, hanno un’altra funzione. Esse incidono il terreno coadiuvando il lavoro della fresa della motozappa.
In questo caso però si tratta di due prodotti con diverse funzioni e diciamo che invece qui dovremmo piuttosto parlare delle ruote per il trasferimento del macchinario, dunque delle ruote gommate.
Oggettivamente le ruote non dovrebbero essere un dettaglio così importante, poiché ciò che interessa nella motozappa è senza dubbio principalmente la potenza del motore e soprattutto le caratteristiche del sistema di fresa.
Tuttavia le ruote svolgono un ruolo determinante. Le ruote pneumatiche di una motozappa sono a nostro parere migliori quando si presentano spesse e robuste.
Una volta raggiunto quest’ultimo il ruotino però deve essere levato, altrimenti la fresa non può lavorare.
In commercio si trovano anche ruotini meno spessi, ovviamente anche meno costosi, ma di fatto le ruote gommate restano la scelta di miglior qualità.
Si tratta di un tipo di pezzo da ricambio che le stesse aziende specializzate e rivenditrici di macchinari da giardino offrono anche come prodotto a parte, perché si sa che molti utenti amano integrare i migliorare il proprio mezzo per la coltivazione adattandolo alle proprie esigenze.
Anche il mercato dell’usato presenta diverse opzioni legate alle ruote per la motozappa. Bisogna però avere presente che bisogna investire almeno tra i cinquanta e i cento euro.
Ora che abbiamo descritto in modo sommario e speriamo esaustivo il macchinario della motozappa, dobbiamo però spendere due parole su quel che riguarda l’utilizzo in sicurezza dei motocoltivatori.
Anche se i macchinari in commercio sono tutti costruiti a norma di legge, osservando tutte le caratteristiche necessarie per poter garantire un uso sicuro, le motozappe richiedono comunque una certa accortezza, essendo comunque dei macchinari da lavoro.
In questo senso la manutenzione è un aspetto che riveste particolare importanza.
Ogni macchinario, al momento dell’acquisto, presenta un libretto di istruzioni.
Ecco che vi suggeriamo di leggerlo scrupolosamente prima di utilizzare la vostra macchina da terra.
Questa è a buon diritto da considerarsi la prima norma di sicurezza da seguire.
In ogni libretto delle istruzioni per motozappa e motocoltivatore si trovano sempre scritte le seguenti indicazioni principali.
Innanzitutto, al momento dell’accoppiamento del mezzo principale con le attrezzature accessorie, è necessario attenersi precisamente alle indicazioni del manuale, e comunque sempre a motore spento e con il macchinario in posizione pianeggiante e comoda.
Segue inoltre la regola per cui, al momento dell’avviamento (specie nel caso dell’avviamento a strappo con funicella) non avere nessuno e niente accanto a sé, per evitare urti indesiderati.
Inoltre, al momento della conduzione del motocoltivatore, è bene regolare le stegole di guida all’altezza adeguata per l’operatore.
Visto che la maggior parte dei mezzi procede soltanto se si agisce costantemente su una leva applicata su uno dei due manubri, lasciando la quale il motore si blocca (il cosiddetto motor stop), bisogna porre molta attenzione a quanto indicato nelle istruzioni di guida e a quanto previsto dalla meccanica originale.
Evitare di usare artifici che potrebbero avere conseguenze pericolose per il conducente, come per esempio, come purtroppo avviene di frequente, bloccando il motor stop con un elastico in modo da tenere la mano libera e a riposo durante la spinta. Questo è vietato;
Conoscere bene il macchinario prima di usarlo è una buona abitudine. Infatti, avere una chiara percezione della posizione di tutti i comandi permette fin da subito di abituarsi a una guida consapevole e sicura del mezzo.
Per quel che riguarda la retromarcia, bisogna nel passaggio osservare un posizionamento intermedio obbligatorio della marcia, ovvero la posizione in folle.
In questo modo anche l’attrezzo annesso al motocoltivatore o la fresa del macchinario non agiscono e si può svolgere la manovra in tutta sicurezza.
Parlando di prezzi, data la grande offerta di modelli sul mercato, si riscontrano grandi oscillazioni. Per quel che riguarda le motozappe, possiamo trovare modelli che hanno un prezzo tra i 200 euro fino ai 1000 euro.
Motocoltivatori e motozappe, insieme a tutti i loro accessori, sono largamente presenti presso i rivenditori autorizzati per l’agricoltura, o nei grandi centri di negozi di giardinaggio.
Come per tutti gli altri attrezzi per la coltivazione, c’è comunque un parallelo mercato dell’usato, a volte anche vantaggioso.
Quello che indichiamo qui è una fetta generica di mercato, comunque sempre riferito ai prodotti nuovi di fabbrica che si possono trovare nei negozi o nei grossi centri per il bricolage e il giardinaggio.
La manutenzione aiuta a mantenere la sicurezza. Prima di iniziare a lavorare è bene controllare che tutti i dadi, le viti e i bulloni siano stretti o comunque al loro posto.
Bisogna controllare le candele, pulire il filtro dell’aria, lubrificare tutte le parti semoventi come suggerito anche dal manuale in dotazione all’atto dell’acquisto.
È inoltre bene procedere al cambio dell’olio, sostituendolo soltanto con marche suggerite dalla casa madre.
Infine, bisogna accertarsi che il luogo in cui verrà depositato il motocoltivatore sia sicuro e non a rischio di incendi, senza che vi siano alcune scintille ecc.
Per sicurezza, è bene depositare nella rimessa il motocoltivatore e la motozappa senza lasciare carburante nel serbatoio. Se il serbatoio deve essere svuotato, farlo sempre all’aperto.
In ogni caso, aspettare che il motore si raffreddi prima di riportare dentro il mezzo. Evitare di accendere il macchinario in un luogo chiuso, per evitare la fuoriuscita di gas di scarico per la combustione del carburante dannoso alla salute se inalato in grande quantità.
Dedichiamo ora questo spazio alla motozappa elettrica, altrimenti definita in modo più sintetico anche elettrozappa.
Quando usarla e perché è uno degli argomenti che toccheremo in questa presentazione.
Avremo anche cura di suggerire alcuni elementi che vale la pena considerare per effettuare la scelta del modello di elettrozappa più adatto ai propri bisogni.
In generale questa categoria di prodotto rientra a pieno titolo nell’ambito dei prodotti da giardino, ma anche per la coltivazione.
Infatti, le elettrozappe si dimostrano molti utili alla preparazione del terreno in particolare prima della coltivazione di piante e ortaggi.
Quando giunge il tempo di preparare il terreno per la semina, infatti, è necessario rompere almeno il primo stato superficiale del suolo per potere ammorbidire la terra per ulteriori lavorazioni, come per esempio la realizzazione di solchi e la creazione di andane tra un filare e l’altro e la semina stessa.
Senza doversi impegnare nell’acquisto di una motozappa professionale, la zappatrice elettrica rappresenta comunque una valida alternativa al lavoro manuale.
Addio dunque alla zappa e alle lunghe ore sotto il sole e sforzando la schiena! Con una zappa elettrica tutto questo scompare, per trasformarsi invece in un piacevole tempo dedicato al giardinaggio e alla preparazione del terreno del proprio orto casalingo.
È immediato constatare che ci sono tanti modelli di elettrozappa in commercio e dunque operare una scelta a volte può richiedere lungo tempo.
Per facilitarvi in un certo senso il compito, vogliamo qui offrire una panoramica degli aspetti che maggiormente è bene tenere in considerazione rispetto alle motozappe elettriche.
Lasciando da parte per un momento la variabile del prezzo, di cui ci occuperemo in seguito, abbiamo isolato alcuni semplici aspetti.
Come abbiamo visto nella tabella precedente, il peso è uno di questi. Perché peso e dimensioni sono importanti nella decisione su quale sia la motozappa elettrica migliore per noi? La risposta è semplice, ma molteplice.
Innanzitutto, il peso della elettrozappa è importante per capire quanto dobbiamo spingere nel mentre essa lavora.
Quindi più la zappatrice elettrica è leggera, meno sarà lo sforzo richiesto. Inoltre, visto che peso e dimensioni sono direttamente proporzionali, questa caratteristica ci dà un indicazione circa l’ingombro della motozappa in questione.
Visto che non si zappa tutto l’anno e la motozappa viene usata solo poche volte all’anno, interrogarsi sul suo ingombro nel deposito degli attrezzi non è del tutto un problema secondario.
Inoltre, una altro aspetto che può fare la differenza tra una zappa e l’altra è ovviamente la sua larghezza di lavoro.
Da questa misura dipende infatti l’impiegabilità della zappatrice su terreni di una certa ampiezza e la relativa proporzione con il tempo di esecuzione.
A parità di ampiezza del terreno, una zappatrice elettrica dalla fresa più larga, impiegherà ovviamente meno tempo a zappare l’intera area.
Ragioniamo invece ora dal punto di vista della potenza. Anche qui la variabile del tempo fa la sua comparsa.
Infatti, più la zappatrice è potente, meno tempo richiederà per finire tutto il lavoro con il massimo del risultato.
Osservando le zappatrici elettriche ci si accorge di una grande differenza con quelle a scoppio.
Questa peculiarità riguarda il manico, il quale nel caso delle motozappe a motore a scoppio si presenta con due stegole di metallo separate l’una dall’altra.
Questa conformazione delle stegole in quel caso si confa meglio alla spinta di un macchinario abbastanza grande nelle dimensioni e anche pesante.
Se pensiamo a una spinta da esercitare con forza e costanza, vediamo che le braccia devono allargarsi, sopratutto per mantenere equilibrio e controllo del mezzo, a maggior ragione quando vibra molto.
Inoltre uno sforzo viene richiesto anche a partire dalle spalle, e la separazione del manico in due stegole rende anatomicamente possibile questo tipo di spinta.
Nel caso delle elettrozappe vediamo invece, praticamente nella quasi totalità dei casi, un manico simile a quello di un tosaerba tradizionale.
Questo tipo di manico vince su tutti dal punto di vista dell’ergonomia. Infatti, visto che la zappatrice elettrica non pesa molto e non richiede mai un grande sforzo di spinta, le mani dell’operatore possono posizionarsi con libertà dove gli è più comodo, rendendo in questo modo la guida più versatile e, appunto, meno faticosa.
Le mani possono stare l’una accanto all’altra, oppure separate, simmetricamente o meno, di volta in volta muovendosi anche per fissarsi con facilità e immediatezza sulle leve e i pulsanti di comando i quali spesso e volentieri si trovano ubicati proprio lì.
Il fatto che sul manico siano poste le leve di maggiore importanza, sopratutto nei migliori dei casi la leva di sicurezza che provoca l’immediato disinnesto della fresa mentre si lavora, rende la guida molto comoda e anche sicura.
L’aspetto della sicurezza non è da sottovalutare nel momento in cui ci si trova alla guida di una motozappa di qualsiasi tipo.
Le leve e i pulsanti posti sul manico hanno dunque un’importanza fondamentale per rendere l’utilizzo di una zappatrice elettrica più pratico, ma anche più sicuro.
Nel caso in cui siate in possesso di un appezzamento di terra che volete adibire a orto, è praticamente sconsigliabile procedere alla semina sulla terra brulla, senza cioè preparare il terreno.
Infatti la terra va assolutamente pulita in via preliminare da ogni genere di erbaccia o pianta, o qualsiasi altro genere di detrito che rende la sua superficie dura e impenetrabile.
Ecco che anche su un terreno di questo tipo, la motozappa elettrica si rivela un aiuto infallibile. Avendo per esempio una superficie di giardino di massimo 200 metri quadrati, semplicemente unendo il cavo dell’alimentazione, eventualmente anche con l’ausilio di una prolunga, si può tranquillamente lavorare con una motozappa elettrica.
L’avvio è molto semplice, dato che non necessita di strappo come per molte motozappe tradizionali a scoppio.
Semplicemente premendo un pulsante, l’elettrozappa si avvia e riesce a rompere lo strato duro superficiale del terreno in modo efficace.
Anche quando ci si trovi in situazioni di irregolarità, l’elettrozappa funziona bene. Non bisogna infatti temere di sforzare un pochino.
Se tuttavia ritenete di incontrare diversi ostacoli durante la lavorazione del vostro terreno, meglio allora scegliere l’elettrozappa con la potenza di motore più alta, così che non rischi di bloccarsi e di spegnersi troppo spesso per motivi di sicurezza.
Nel momento in cui si vuole procedere alla semina di piante e ortaggi la zappa è fondamentale. Zappare il terreno si dimostra l’operazione primaria da svolgere prima di ogni altra in un orto, perché solo poi si possono fare i solchi e solo poi creare le andane e poi ancora seminare.
Diciamo che, pur essendo quello dell’elettrozappa un uso esclusivamente stagionale a seconda del periodo più adatto alla semina di un determinato ortaggio o fiore per il giardino, la motozappa si rivela uno strumento imprescindibile per la coltivazione di una qualsivoglia pianta.
Anche se ora avete la conferma che l’utilizzo di una motozappa è fondamentale, vi state ancora chiedendo perché sceglierne allora una elettrica.
Ebbene, vi rispondiamo che di fatto, avendo solamente un piccolo appezzamento di terreno, questa è, senza fare troppi giri di parole, la scelta migliore. Infatti, per prima cosa, le elettrozappe sono le più leggere in commercio con un peso che di media difficilmente supera i 15 chilogrammi in totale.
Esse sono le motozappe più comode, non solo per questo aspetto, ma anche per il fatto di avere, come abbiamo visto bene sopra, una forma di manico più ergonomica.
L’ingombro delle motozappe elettriche è, come ben si è detto sopra, assai ridotto, così da consentire una facile rimessa in ordine per i lunghi mesi di inattività.
Inoltre le motozappe elettriche sono senza dubbio le migliori e le più adatte a un uso domestico e non professionale.
Se ritenete di rientrare nella categoria di chi fa giardinaggio per hobby più che per professione, ebbene, la motozappa elettrica è la scelta più adatta.
Inoltre costa decisamente meno dell’altra categoria di motozappe con motore a scoppio. Proprio per il fatto che le elettrozappe sono meno care, non esiste ad oggi un vero e proprio mercato dell’usato.
Infatti vale proprio la pena comprarsi una motozappe elettrica nuova e lavorarci per tutto il tempo che si vuole.
Si può facilmente constatare che per ogni elettrozappa prezzi univoci non ci sono, nel senso che essi variano da modello a modello pur restando comunque in una fascia per precisa.
Infatti si vede che, dal punto di vista dei prezzi di mercato, la maggior parte delle motozappe elettriche si situa tra gli 80 euro fino ad arrivare a qualche centinaio di euro.
Diciamo che con 200 euro si può portare a casa un elettrozappa di tutto rispetto e qualità. Si tratta dunque di un prodotto abbordabilissimo per tutte le tasche.
Si richiede un piccolo investimento e si può acquistare un’ottima elettrozappa nuova.
Di fronte a tali prezzi si capisce bene come non abbia nemmeno senso parlare di un mercato di elettrozappe usate.
Vale la pena dunque dare uno sguardo direttamente al mercato dei prodotti più nuovi, dove anche è possibile a un prezzo relativamente basso avere uno strumento da giardino efficace e anche innovativo.
Non sempre la qualità si misura nel prezzo elevato. Certo se un’azienda decide di prezzare in modo elevato un prodotto, è poi possibile osservare che tale costo finale presuppone una serie di caratteristiche di fabbrica che poi vanno a sommarsi alle prestazioni del modello finale nella sua interezza.
Qui per le elettrozappe può valere la stessa cosa. La fascia di prezzo è per questa categoria comunque più bassa e ciò però non toglie che anche le motozappe elettriche siano ben progettate e robuste e che con esse si ottengano ottimi risultati.
Ci auguriamo che questa presentazione sia stata di aiuto per chiarire molti aspetti legati alle motozappe elettriche.
Abbiamo offerto una selezione di modelli che sono sembrati più esemplificativi di tutto ciò che è ora presente sul mercato in termini di elettrozappe.
Le zappatrici elettriche sono un prodotto in costante crescita. Vediamo che anche le arche più specializzate nei macchinari da giardino più tradizionali e semi professionali, si stanno avvicinando a questa categoria di produzione decisamente più orientata a chi fa del giardinaggio un hobby per il tempo libero.
Le elettrozappe sono un ottimo esempio di prodotto che riesce a farsi largo sul mercato grazie alla fortunata combinazione tra praticità e basso costo, qualità e risparmio, sia economico che energetico.
Come già tantissimi utenti appassionati di giardinaggio nel mondo, anche noi riteniamo che la motozappa elettrica sia un prodotto oramai indispensabile.