In quest’articolo ci soffermeremo sulla tipologia di filtri che ci sono sul mercato. Ci occuperemo dei costi, dalla bontà del materiale e di quale scegliere per il proprio estrattore di succo. Partiamo dal distinguere le due categorie, che sono: il filtro classico in plastica, che ha un costo più basso e il filtro in Ultem, molto più resistente, ma che in media costa il doppio di quello classico. Nonostante percentuali di rottura maggiore presente nei filtri classici, gli esperti continuano a preferire questi ultimi rispetto a quelli più resistenti in Ultem, perché?

Ci spiegano gli esperti che i filtri classici riescono a estrarre un succo “più buono” rispetto a quelli di nuova generazione. Se quindi siete in possesso di un vecchio modello di estrattore con filtro classico non vi struggete per sostituirlo con uno nuovo, le vostre papille gustative potrebbero notare la differenza nel sapore del succo. Quindi come fare per evitare che il nostro vecchio filtro possa rompersi ed essere costretti ad acquistarne uno nuovo? Semplice, segui questi pochi e semplici consigli.
Come evitare rotture accidentali

Ad esempio il sedano è un ingrediente da utilizzare solo al termine dell’estrazione del succo e non va mai messo assieme a tutto il resto, inoltre, va tagliato accuratamente e in pezzetti sufficientemente piccoli. Questa regola vale un po’ per tutta la frutta e la verdura che contengono molte fibre, ad esempio citiamo lo zenzero, il finocchio, il mango ecc. uno dei succhi più classici fatti in casa prevede l’utilizzo di insalata, mela, carota e sedano. Quando si estrae questo succo, bisogna farlo con un ingrediente alla volta ed esattamente nell’ordine che ti ho indicato, come vedi il sedano va messo alla fine.

Se però vuoi andare sul sicuro ed evitare che il filtro si possa rompere, allora lanciati a capofitto nell’acquisto di un filtro di ultima generazione in Ultem. In genere qualsiasi estrattore di succo venduto in Italia ha la possibilità di montarne uno, i ricambi sono facili da trovare, anche se per essi dovremo pagare qualcosina in più. Questi sono spesso disponibili con due tipologie di fori, quelli larghi e quelli stretti. Quelli con le maglie larghe sono adatti per estrarre marmellate, creme dense e passate di pomodoro, mentre quelli a maglia stretta sono indicati per i succhi più liquidi.
Gli estrattori di nuova generazione

Ci hanno messo un po’, ma alla fine sono arrivati anche nel Bel paese, stiamo parlando degli estrattori di succhi di ultima generazione da 40 giri al minuto. La nuovissima generazione, inoltre, detta la terza tra gli addetti ai lavori, presenta tra le sue caratteristiche principali, una notevole riduzione del prezzo rispetto al passato. Sono più facili da montare, ma anche da pulire e questo perché rispetto al passato presentano molti meno pezzi.

I vecchi estrattori a 80 giri, che sono ancora molto diffusi sul mercato, ma che ormai vengono considerati di una generazione passata, presentavano le alette del cestello, il cestello appunto, la coclea, il filtro, la rotellina e tanti altri pezzi, che prima o poi, per via dell’usura si sarebbero rotti. Sono in diminuzione anche i costi dei ricambi. Ad esempio, alcune aziende tra le più famose, offrono la parte principale anche a costi da 50-60 euro. Siamo certi che prima o poi arriveranno dalle nostre parti, speriamo più Prima che Poi, anche le parti di ricambio singole, come ad esempio la retina, che sarà disponibile anche nella configurazione a maglie larghe e con un costo praticamente dimezzato. Incrociamo le dita!